E’ uscito su internet il documentario “No Gods, No Masters. A History of Anarchism.”
Originariamente concepito in quattro parti, di cui l’ultima fu poi cancellata, ripercorre la storia dell’anarchismo dalle origini fino all’ascesa dei nazifascismi.
Nell’articolo, la storia e le origini della pellicola.
https://www.youtube.com/watch?time_continue=9&v=Z5bmvVXFtCA
“No Gods, No Masters” (Icarus Films, USA, 2017, totale 156 min) si divide, come già detto, in tre parti: la prima, “The Passion for Destruction (1840–1906)“, ripercorre l’emergere dell’Anarchismo dagli strati popolari come ideologia di ribellione e ferma volontà di distruggere lo stato e il sistema capitalistico.
Presegue quindi il suo viaggio con le storie di Proudhon e Bakunin, attraverso la Comune di Parigi, il convegno fondativo di Sant Imier e la lotta degli anarchici europei emigrati nelle americhe.
Tema che attraversa tutta la prima parte è il confronto fra la volontà distruttiva e la necessità di un’azione di massa, sviluppato con il racconto di due figure chiave, François Koenigstein detto Ravachol e Errico Malatesta.
Il film è tratto dal libro No Gods No Masters: An Anthology of Anarchism, opera monumentale del comunista anarchico francese Daniel Guérin (1904 – 1988) [1] che ripercorre la storia dell’anarchismo dagli inizi, in modo organico.
Ormai un classico nel mondo anglofono, è pressochè stata ignorata in Italia [2] (tranne che per una edizione degli anni ’80), forse proprio perchè capace di fissare finalmente un canone sull’anarchismo del passato: nell’ideologia anarchica, il pensiero e la pratica vanno di pari passo, così come la “passione per la distruzione” e la volontà sociale siano parti indistricabili.
“Questa antologia definitiva mostra l’anarchismo come una sofisticata ideologia le cui sfumature e complessità evidenziano il naturale desiderio di libertà che è in tutti noi. i testi classi ri-stabiliranno l’anarchismo come una forza sia intellettuale che pratica con cui bisogna fare i conti. [3]”
Purtroppo il documentario su youtube non ha i sottotitoli, che speriamo vengano aggiunti presto.
Ps: Le brutte notizie: nel post precedente abbiamo condiviso il documentario No Gods No Master, in cui un tale Michael Schmidt era intervistato in qualità di storico.
Schmidt, autore sudafricano (insieme ad altri che invece sono risultati “puliti”) del famoso libro sull’anarcosindacalismo “black flame”, è pare in realtà un fascista e razzista.
Qui altri dettagli: https://medium.com/@rossstephens/about-schmidt-how-a-white-nationalist-seduced-anarchists-around-the-world-chapter-1-1a6fa255b528
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[1] Guérin fu – oltretutto – sindacalista, supporter della Rivoluzione spagnola e attivista LGBT. Per una sua biografia: https://en.wikipedia.org/wiki/Daniel_Gu%C3%A9rin
[2] Cosa comune per chi ribadisce basilari verità: anche il testo su Sacco e Vanzetti, Ribelli in Paradiso fu fortemente osteggiato quando uscì in Italia, pur circolando da decenni nel resto del mondo come uno dei volumi basilari sul tema dell’anarchismo italo-americano.
Del resto, anche l’articolo di N. F. su anarchismo sociale e pratiche insurrezionali è stato censurato da Umanità Nova, mentre il suo gemello scritto da L. G. è stato pubblicato.
Pare proprio che qualcuno abbia paura delle ovvietà e preferisca dare agibilità a personaggi come Berti (che dal post-anarchismo si è naturalmente rivolto al PD), che poi all’estero possono presentarsi come legittimi interlocutori (come accade anche in questo documentario).
[3] https://www.akpress.org/nogodsnomastersak.html